Il gatto di Schrödinger icona della XXIII edizione del BergamoScienza
Sarà il celebre gatto di Schrödinger, simbolo dei paradossi della fisica quantistica, l’enigmatica mascotte che illustrerà il tema “IN-FORMAZIONE. Dai quanti alla vita” nella XXIII edizione di BergamoScienza. L’immagine è il frutto dell'ingegno dello studio PG&W di Bergamo, vincitore del bando lanciato da BergamoScienza, che ha superato ben 38 proposte creative giunte da tutta Italia.
Il misterioso felino è al centro del visual ideato dallo studio PG&W, vincitore del bando lanciato a febbraio dall’Associazione BergamoScienza. La proposta del team grafico bergamasco è stata selezionata, tra 38 idee creative giunte da tutta Italia, da una giuria composta da membri dell’Associazione BergamoScienza - Gianvito Martino, presidente, Alessandro Bettonagli, direttore artistico, Nicola Quadri, segretario scientifico, Luca Perri, coordinatore scientifico e divulgatore, Raffaella Ravasio, Gruppo Scuole – e da due esperti di comunicazione e design, Davide Sgalippa, direttore della scuola di Arti Visive IED di Milano e Marco Camisani Calzolari, esperto di comunicazione digitale e divulgatore scientifico. Nell’interpretazione del visual – come motivato dalla giuria – il gatto di Schrödinger rappresenta l'emblema perfetto della natura fluida e dinamica dell'informazione e dei paradossi che si generano al confine tra mondo microscopico e mondo macroscopico, tra atomi e forme di vita. L’enigmatica creatura, infatti, non è solo simultaneamente viva e morta, ma incarna tutte le possibilità di un sistema quantistico: un invito originale e giocoso a esplorare la scienza in tutte le sue innumerevoli sfaccettature.
La scelta del team grafico bergamasco è stata decretata da una giuria d’eccellenza, composta da membri dell’Associazione BergamoScienza – Gianvito Martino, presidente, Alessandro Bettonagli, direttore artistico, Nicola Quadri, segretario scientifico, Luca Perri, coordinatore scientifico e divulgatore, Raffaella Ravasio, Comitato Scuola – e da due esperti di comunicazione e design, Davide Sgalippa, direttore della scuola di Arti Visive IED di Milano e Marco Camisani Calzolari, esperto di comunicazione digitale e divulgatore scientifico. “Nell’interpretazione del visual” – come motivato dalla giuria – “il gatto di Schrödinger rappresenta l’emblema perfetto della natura fluida e dinamica dell’informazione e dei paradossi che si generano al confine tra mondo microscopico e mondo macroscopico, tra atomi e forme di vita. L’enigmatica creatura, infatti, non è solo simultaneamente viva e morta, ma incarna tutte le possibilità di un sistema quantistico: un invito originale e giocoso a esplorare la scienza in tutte le sue innumerevoli sfaccettature.
Un’immagine che promette di catturare l’attenzione e stimolare la curiosità, veicolando in maniera creativa i concetti complessi che saranno al centro delle discussioni e degli esperimenti del Festival.
Ideato da PG&W